Romanzi Kim-Ji Young, nata nel 198282년생 김지영

Cho Nam-joo   |   조남주

본문

  • Titolo
    Kim-Ji Young, nata nel 1982
  • Autore
    Cho Nam-joo
  • Traduttore
    Filippo Bernardini
  • Casa Editrice
    La Tartaruga
  • Anno di pubblicazione
    2021
  • Genere
    Romanzi
Kim Ji-young, che è stata una normalissima bambina e adolescente, ora ha trent’anni, da un paio di anni è sposata e ha lasciato malvolentieri il lavoro per prendersi cura della sua bambina a tempo pieno. Un giorno, però, Ji-Young inizia a fingere di essere un’altra persona. Prima impersona sua madre, poi una vecchia compagna di scuola: non è uno scherzo, si immedesima completamente in loro, imitandone la voce e il pensiero in modo così perfetto che sembra quasi posseduta da un demone. All’inizio il marito liquida in fretta questi incidenti, ma la situazione peggiora e presto diventa chiaro che Ji-Young soffre di una sorta di disturbo mentale. Così le organizza sedute di terapia con uno psichiatra, che inizia a registrare la sua storia, che è poi la storia di tutte le donne: una storia di pregiudizi, di limitazioni, di accuse e di colpe attribuite gratuitamente; una storia di soprusi e di silenzi, di trattamenti differenziati – a scuola, a casa, nel lavoro; una storia in cui una donna è costretta a scegliere tra la carriera e la famiglia, in cui è sottoposta a severo giudizio qualunque cosa faccia e in cui la sua sofferenza – fisica e mentale – non conta mai davvero quanto quella degli altri, neppure per chi le vuole bene. Un romanzo crudo, ambizioso, che offre uno sguardo onesto e senza veli sulla condizione delle donne nella società coreana, e non solo, e che racconta la misoginia attraverso la metafora spiazzante e radicale di una donna che, pur di essere finalmente libera, è costretta a perdere se stessa e la propria voce.

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GIORDANO님의 댓글

josephine 작성일

Il romanzo racconta la vita di Kim Jiyoung, una donna comune in Corea del Sud, simbolo della condizione femminile nella società moderna. Fin da bambina deve affrontare discriminazioni a scuola, nel lavoro e in famiglia. Quando diventa madre, queste ingiustizie la portano a una crisi psicologica, che la fa “diventare” altre donne, come se la sua identità si fosse spezzata.
Lo stile dell’autrice è semplice e diretto, alternando episodi di vita quotidiana a dati reali sulla condizione delle donne, rendendo il romanzo realistico e potente.
Il messaggio è chiaro: la disuguaglianza di genere esiste ancora, e va riconosciuta e superata. Ho trovato il libro importante e toccante, perché fa riflettere sull’uguaglianza, sul rispetto e sul diritto di ogni persona di vivere liberamente.

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