Un’ape si cela in agguato fino al momento perfetto. Bisogna essere misurati e pazienti in questa battaglia di astuzia; raramente chi si muove per primo ottiene la vittoria finale.

Era una piovosa giornata primaverile quando assistetti per la prima volta al valzer della zanzara attraverso la mia finestra aperta. Si muoveva in modo lirico nell’aria, schivando le gocce di pioggia perfettamente a ritmo con la musica dell’orchestra di Johann Strauss che riempiva il mio soggiorno. Rimasi affascinato dalla flessibilità e vitalità di quella zanzara. Evitava le gocce d’acqua con maestria mentre danzava in tempo di ¾. A un certo punto, una grande goccia la colpì come un masso, ma essa scivolò sulla sua superficie e mantenne il ritmo. Guardavo la zanzara danzante, sbalordito. Compresi che per catturare le zanzare avrei dovuto imparare il loro senso innato del ritmo, il che significava imparare a muoversi di qua e di là.

Un uomo e il suo fidato aiutante, l’inseparabile paletta per zanzare. Insieme combattono contro le insidiose zanzare che invadono il suo appartamento durante i mesi estivi. Per l’uomo, artista di graffiti e attivista sociale ricercato dalla polizia, il processo è significativo quanto il risultato. Catturare una zanzara a mano è il suo modo di ribellarsi alle ingiustizie del mondo, contro la realtà soffocante e ingiusta in cui si trova. Quando si trova coinvolto in un epico duello che dura tutta la notte, tra momenti di incoscienza e scontri con la moglie intollerante, riflette sulla natura dell’arte, sulla resistenza sociale e sull’ossessione incurabile.