Romanzi Le otto vite di una centenaria senza nome이름 없는 여자의 여덟 가지 인생

Lee Mirinae   |   이미리내

본문

  • Titolo
    Le otto vite di una centenaria senza nome
  • Autore
    Lee Mirinae
  • Traduttore
    Elisa Banfi
  • Casa Editrice
    Nord
  • Anno di pubblicazione
    2025
  • Genere
    Romanzi
Tre parole per riassumere la propria esistenza. È l’invito che un'impiegata della casa di riposo rivolge ai residenti per raccontare la loro vita. A quasi cento anni, Mook Miran pensava che avrebbe portato i suoi segreti nella tomba, invece quell'estranea le sta offrendo l'occasione per fare finalmente pace col proprio passato. Tre parole, però, non le bastano, e ne sceglie sette: schiava, artista della fuga, assassina, terrorista, spia, amante. E madre. Perché altrettante sono le vite che ha vissuto, le identità che ha dovuto assumere. Sotto lo sguardo attonito di quella che chiama affettuosamente «la sua biografa», la signora Mook parla della fame e delle privazioni che ha sofferto nascendo in una Corea occupata dall’esercito giapponese; delle tragedie che ha affrontato durante la Seconda guerra mondiale; delle scelte terribili che ha sostenuto per superare le tempeste di anni densi e implacabili; delle persone che ha imbrogliato e di quelle che ha ucciso. Non importa quale difficoltà le sia stata messa di fronte, lei ha sempre trovato la forza di sopravvivere, anche a rischio di pagare un prezzo altissimo.
A poco a poco, dalle sue storie emerge la figura di una donna enigmatica e camaleontica, capace di adattarsi a ogni situazione, di combattere con efferata ferocia e di amare col trasporto assoluto di chi teme il rimpianto più della morte. Una donna che non si arrende davanti alle avversità e che affronta il destino a testa alta e alle sue condizioni. Anche quando arriva il momento di sciogliere il mistero della sua ottava e ultima vita.

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DiPasquale님의 댓글

Daniele99 작성일

Ho iniziato questo libro credendo di leggere una semplice storia intricata, ma ho finito per scoprire una delle eroine più potenti e indimenticabili della letteratura contemporanea (almeno per i miei gusti). La storia di Mook Miran non si legge, si vive. Schiava, spia, assassina, madre: ogni sua vita è una maschera indossata per resistere alle tempeste della Storia. La struttura mi ha subito ricordato "I sette mariti di Evelyn Hugo": una donna anziana che, alla fine dei suoi giorni, decide di svelare il suo vissuto. Ma qui non si parla di glamour Hollywoodiano, bensì della sopravvivenza alla storia coreana. Quello che mi ha conquistato è la sua schiettezza. Quando la narratrice le chiede di riassumere la sua esistenza in tre parole, Mook Miran la gela con una domanda: "Pensa sul serio che si possa riassumere la vita di una persona in tre parole?". Questa frase racchiude l'anima del romanzo e della vita (o vite) di ognuno di noi. È un libro potente sulla memoria, sull'identità come arma e sulla capacità di una donna di contenere moltitudini. Consigliatissimo.

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